Durante un viaggio in Andalusia non si può non fare tappa all’Alhambra di Granada. Questo complesso di palazzi è il monumento più visitato di Spagna ed è quindi importante pianificare bene la sua visita, soprattutto per quanto riguarda il discorso biglietti. Capita infatti spesso di non trovare biglietti disponibili per l’Alhambra di Granada e sarebbe un peccato perdersi un luogo così ricco di bellezze. In questo articolo ho intenzione di raccontarvi brevemente la storia di questo complesso di palazzi da Mille e una notte, come si svolge la visita, dove acquistare i biglietti per l’Alhambra di Granada, orari di apertura e altre informazioni utili per la visita.
Contenuto dell’articolo
- Storia dell’Alhambra di Granada
- Come arrivare all’Alhambra
- Cosa vedere all’Alhambra di Granada
- I biglietti dell’Alhambra di Granada
- Come acquistare i biglietti dell’Alhambra di Granada
- Biglietti per l’Alhambra esauriti: casa fare?
- Alhambra di Granada: orari di apertura
Storia dell’Alhambra di Granada
La storia dell’Alhambra di Granada è legata alla posizione geografica in cui si trova. Sorge su una collina rocciosa di difficile accesso, sulle rive del fiume Darro, che sovrasta i quartieri più antichi di Granada. Si presenta come un imponente castello con le mura difensive dai toni rossastri, che nascondono la delicata bellezza dei suoi interni.
All’inizio progettata come zona militare, l’Alhambra divenne residenza reale a metà del XIII secolo, dopo l’istituzione del regno nasride e la costruzione del primo palazzo da parte del re fondatore Mohammed ibn Yusuf Ben Nasr, meglio noto come Alhamar.
Dal XIII al XV secolo, la fortezza divenne una cittadella con alte mura e torri difensive, che ospitava due aree principali: la zona militare o Alcazaba, e la medina con i famosi Palazzi Nasridi e le abitazioni di nobili e plebei che vivevano lì.
Il nome Alhambra deriva dall’arabo al-Qal’a al-hamra che significa “castello rosso”, forse a causa della tonalità che assumono le torri e le pareti del complesso quando vengono colpite dal sole (soprattutto al tramonto). Esiste anche una versione più poetica, narrata dai cronisti musulmani, secondo la quale la costruzione dell’Alhambra avvenne “alla luce delle torce”.
Con la Reconquista di Granada nel 1492, l’Alhambra divenne la residenza dei sovrani cattolici. Essi fecero delle aggiunte agli edifici già esistenti, come ad esempio Il Palazzo di Carlo V e diverse strutture per ospitare cittadini illustri, caserme militari, una chiesa e un monastero francescano.
Come arrivare all’Alhambra
Se avete noleggiato l’auto e non avete voglia di arrivare all’Alhambra a piedi, potete lasciare il vostro veicolo al parcheggio dell’Alhambra. Il complesso infatti dispone di un grande parcheggio con 500 posti auto (costo 2,35 euro l’ora). Si trova in prossimità della biglietteria e quindi dell’ingresso principale.
È possibile raggiungere il complesso anche con i mezzi pubblici. Da Plaza Nueva, a piedi della collina su cui sorge l’Alhambra, passano le linee 30 e 32 con una frequenza di 10 minuti circa. Entrambe le linee fermano a Puerta della Justicia (la più vicina all’Alcazaba), Puerta de las Cabezas (la più vicina ai Palazzi Nasridi e al Palazzo di Carlo V) e al Padiglione della biglietteria (ingresso principale, il più vicino al Generalife).
Se amate camminare, potete raggiungere l’Alhambra a piedi. Ve lo dico già, la strada è in salita e in alcuni punti la pendenza è considerevole. È possibile arrivarci da Plaza Nueva, salendo su Cuesta de Gomérez o da Paseo de los Tristes salendo su Cuesta de los Chinos. Io ho scelto la prima opzione, entrando da Puerta de la Justicia, perché era più conveniente da dove alloggiavo.
Cosa vedere all’Alhambra di Granada
Se non vi affidate a un tour organizzato, per la visita dell’Alhambra di Granada considerate mezza giornata. Il complesso è molto grande, circa 35 ettari, e le cose da vedere sono tante. Di seguito vi descriverò i diversi ambienti che si possono visitare all’interno del complesso dell’Alhambra di Granada.
Alcazaba
Di pianta trapezoidale piuttosto irregolare, l’Alcazaba costituisce la muraglia situata nella parte più occidentale della collina Sabika. Costituiva la zona militare, dove erano concentrate tutte le attività di difesa e sorveglianza dei confini del complesso. È la parte più antica dell’Alhambra e si pensa che sorga su un’antica fortificazione romana. Con Muhammad I, il primo re nasride di Granada, questa fortezza fu ricostruita e ampliata, le sue mura furono rinforzate e furono costruite le torri principali. Il suo successore Muhammad II terminò i lavori di ricostruzione dell’Alcazaba. Prima della costruzione dei Palazzi Nasridi, quest’area aveva anche una vera funzione ricettiva.
Durante la visita si ha la possibilità di salire sulle sue torri. Da lassù si può osservare un bellissimo panorama sul quartiere Albaycín, che sorge sulla collina di fronte, e su tutta la città di Granada. Al centro dell’Alcazaba si possono anche vedere i resti della cittadella che costituiva il quartiere militare.
Palazzo di Carlo V
Dalla zona più antica dell’Alhambra passiamo a una delle aggiunte più recenti. L’iniziativa per la costruzione del Palazzo di Carlo V iniziò nel 1526, in occasione delle nozze dell’imperatore a Siviglia e del suo successivo trasferimento a Granada durante quell’estate. Il progetto fu affidato all’architetto Pedro Machuca e i lavori iniziarono nel 1533, dopo alcuni anni di disaccordi sulla sua progettazione. La costruzione fu finanziata con le imposte che i Mori erano costretti a pagare in cambio del mantenimento di alcune delle loro usanze. Dal 1572, in occasione della ribellione moresca degli Alpujarras, i lavori rallentarono fino a quando furono definitivamente interrotti nel 1637. Nel 1923, l’architetto e restauratore Leopoldo Torres Balbás iniziò un programma di recupero del palazzo, che fu completato nel 1958.
La sua facciata è in stile rinascimentale. Sulla porta d’ingresso, si possono osservare due statue alate di donne sdraiate sul frontone. Al piano superiore, tre medaglioni incorniciati in marmo verde si stagliano contro la pietra. Ai lati sono rappresentate scene della mitologia greca, in particolare due delle dodici opere di Ercole.
Oltrepassando l’ingresso, si accede al grande cortile interno di forma circolare. Presenta colonne doriche al primo piano, ioniche al secondo, e fregio con teste di toro (bucráneos) della tradizione greco-romana. Al suo interno è possibile visitare il Museo dell’Alhambra, che espone vari reperti scoperti nel complesso, e il Museo delle Belle Arti di Granada.
Palazzi Nasridi
Entriamo nel punto forte dell’Alhambra di Granada, quella che lascia ogni visitatore a bocca aperta: il complesso dei Palazzi Nasridi (Palacios Nazaríes in spagnolo). È formato da due palazzi indipendenti, il Palazzo di Comares e il Palazzo dei Leoni, il Mexuar e altri edifici annessi, scelti dai Re Cattolici come loro residenza a Granada. Ai tempi dei mori, queste residenze furono realizzate secondo i precetti islamici di non costruire nulla che si perpetuasse nel tempo ed era tradizione per ogni sultano costruire il proprio palazzo per dimostrare il suo potere personale. Con i Re Cattolici si ebbe un cambio di tendenza e ciò ne garantì la conservazione. Alcuni di questi palazzi erano la sede della corte nasride, con funzioni amministrative, di protocollo, residenziali e ludiche.
Mexuar
Il percorso di visita ai Palazzi Nasridi inizia dal Mexuar. Questa zona del complesso era dedicata all’amministrazione della giustizia, ed è un insieme eterogeneo di stanze di epoche diverse.
È l’ala più antica del complesso e si pensa che apparteneva a una struttura antecedente al Palazzi di Comares e dei Leoni. Costruita probabilmente da Isma’il I (1314-1325), fungeva da sala delle udienze e della giustizia per casi importanti. Aveva una camera elevata chiusa da grate, dove il sultano sedeva per ascoltare senza essere visto. Il suo nome deriva dalla parola araba Maswar, che indica il luogo si incontrava la Sura (Consiglio dei Ministri).
Il Mexuar ha subito diversi rifacimenti con il sultano Muhammad V prima e con Re Cattolici dopo. Già in questo ambiente, il visitatore viene colpito dalle decorazioni che sono il risultato di una moltitudine di interventi tra il XVI e il XX secolo, in cui spiccano le colonne e i capitelli caratteristici dell’architettura nasride. Da notare sono anche le piastrelle che decorano le sue pareti, pezzi di origine nasride combinati con interventi e pezzi cristiani.
Cuarto Dorado
Dal Mexuar si passa al Cuarto Dorado. Non si sa con certezza quale fosse la funzione di quest’ala del complesso nel periodo nasride. Si sa però con certezza che ha subito delle modifiche, diventando la stanza di Isabella di Portogallo, per la sua permanenza all’Alhambra. Spiccano i capitelli dell’arco d’ingresso, il tetto decorato in legno di cedro. La stanza è decorata con dipinti gotici e scudi ed emblemi dei monarchi cattolici.
Palazzo di Comares
Dal lato sud del cortile del Cuarto Dorado si accede al Palazzo di Comares, costruito attorno al Cortile dei Mirti (Patio de los Arrayanes). I lavori di costruzione iniziarono durante il regno di Ismail I che governò tra il 1314 e il 1325, continuarono sotto Yusuf I (1333-1354) che morì assassinato prima di vederlo finito, e terminarono con Muhammad V nel 1370.
Il palazzo principale era probabilmente sede dell’organo esecutivo mentre i cortili adiacenti di quelli giudiziari e amministrativi. Ha una pianta rettangolare con un grande patio centrale. A nord del cortile troviamo gli ambienti privati del Sultano. L’area sud del cortile è stata ristrutturata dopo la costruzione del palazzo di Carlo V. Era destinata forse all’erede, mentre le concubine e le persone di servizio stavano nella zona dietro la facciata principale del cortile del Mexuar.
Al centro del Palazzo di Comares si trova il Cortile dei Mirti. Attorno a esso si articolano una serie di sale. Le più importanti sono quelle destinate al lavoro del sultano (diwan), come la sala del trono e delle udienze (situata a nord del cortile). Il patio è rettangolare, di dimensioni considerevoli e con al centro una piscina circondata da siepi curatissime di mirto.
Dalla galleria nord del Cortile dei Mirti e attraverso un arco a punta, che conserva ancora parte della policromia originale in oro e blu, si accede alla Sala de la Barca.
La Sala degli Ambasciatori
Oltrepassata la Sala de la Barca, si accede a uno degli ambienti più suggestivi dell’Alhambra di Granada: la Sala degli Ambasciatori. È la sala più grande e più elevata dell’intero palazzo e occupa l’interno della Torre Comares, con vista sulla valle del Darro. La sua costruzione risale al XIV secolo con Yusuf I, anche se probabilmente non fece in tempo a vedere completata l’opera che aveva commissionato.
Al centro della stanza puoi vedere la scritta Allah su piastrelle. Ai lati della stanza ci sono 9 nicchie, tre su ogni lato della stanza. Quella centrale dal lato nord era quella del Sultano, posta di fronte alla porta d’ingresso. In questo modo il Sultano sedeva con le spalle alla luce esterna, una luce che l’ambasciatore in visita vedeva, sentendosi così in condizione inferiorità. Tutte le pareti sono ricoperte di intonaco con motivi di conchiglie, fiori, stelle, scritte e versetti coranici e poesie realizzate con intonaco.
Uno degli aspetti più interessanti della Sala degli Ambasciatori è il tetto cubico. Raffigura i sette cieli della cultura musulmana, situati uno sopra l’altro. Il Corano dice che sopra di essi si trova il trono di Dio. L’intero tetto è decorato da 105 stelle, rappresentazione dell’Universo. Realizzato in legno di cedro con intarsi in legno di diversi colori, rappresenta stelle sovrapposte che formano livelli diversi. Al centro, in alto, si trova l’Escabel, il trono su cui siede Dio-Allah. Il soffitto in sette spazi, che rappresentano i sette cieli che costituiscono il Paradiso islamico. Ma la simbologia della stanza non finisce qui: le 4 diagonali del tetto di rappresentano i quattro fiumi del Paradiso e l’Albero del Mondo, le cui radici iniziano nell’Escabel e si espandono in tutto l’Universo.
Palazzo dei Leoni
Il Palazzo dei Leoni si trova a est del Palazzo di Comares e occupa quello che sarebbe l’ex giardino di quest’ultimo. Fu eretto, durante il secondo regno di Muhammad V (1362-1391), dopo aver recuperato il trono grazie all’alleanza con il re castigliano Pedro I. Il palazzo, con una superficie di circa 1900 m2, ha il suo asse centrale nel cosiddetto Cortile dei Leoni, che dà il nome al palazzo. I vari ambienti del palazzo si sviluppano tutti attorno a questo cortile. È un esempio di integrazione di architettura e acqua. Da ciascuna delle quattro stanze scorre un ruscello che porta acqua al centro del cortile. Simboleggiano i quattro fiumi del Paradiso descritti nel Corano.
La costruzione del Cortile dei Leoni iniziò nel 1377, per volere di Mohamed V, e si conclusero tredici anni dopo. È circondato da una galleria con 124 colonne di marmo bianco, che si presentano isolate e raggruppate in due, tre e fino a quattro negli angoli. I pavimenti sono in marmo, mentre le pareti sono ricoperte di piastrelle blu e oro, con bordi blu smaltati e dorati.
Al centro del cortile si trova la Fontana dei Leoni. Le sue origini risalgono all’antico giardino islamico, diviso in quattro parti. Ognuna di esse simboleggia una delle quattro parti del mondo, irrigata da un canale d’acqua che simboleggia i quattro fiumi del Paradiso. Questo patio è, quindi, una materializzazione architettonica del Paradiso, dove i giardini, l’acqua e le colonne formano un’unità concettuale e fisica. La foresta di colonne rappresenta le palme di un’oasi nel deserto, il paradiso immaginario nasride.
Sala de los Abencerrajes
Questa stanza era la camera da letto del sultano. Essendo una stanza privata, non ci sono finestre verso l’esterno. Le pareti sono riccamente decorate. Lo stucco e i colori sono originali. La parte bassa delle pareti è ricoperta di piastrelle di Siviglia XVI secolo. La cupola è decorata con muqarnas (elementi decorativi tipici dell’architettura araba). Sul pavimento, al centro, è poggiata una fontana che serviva a riflettere la cupola di muqarnas.
Le Stanze del Re
La visita al Palazzo dei Leoni, e in generale ai Palazzi Nasridi, termina alle Stanze del Re. Sono un insieme di stanze di epoca cristiana nella zona nord del Palazzo dei Leoni. Sono divise in due settori: le Stanze del Re e quelle della Regina. Le prime consistono in sei stanze costruite tra il 1528 e il 1537, affinché re Carlos vi soggiornasse durante il suo viaggio di nozze a Granada. Troviamo l’ufficio, l’anticamera, con una lapide in marmo in ricordo dello scrittore Washington Irving che visse in questa parte del palazzo, mentre scriveva i suoi Racconti dell’Alhambra, e le camere da letto reali.
Le Stanze della Regina sorgono all’interno di una vecchia torre nasride, usata dal sultano per la ricreazione e la meditazione, che fu rinnovata quando furono costruite le Stanze. La visita termina al Cortile di Lindaraja.
El Partal: la residenza reale più antica dell’Alhambra di Granada
Usciti dai tornelli Palazzi Nasridi con gli occhi pieni della bellezza appena vista, non resterete delusi da ciò che ancora manca. Proprio nelle vicinanze si trova il Partal, il palazzo residenziale più antico del complesso dell’Alhambra di Granada. Deve il suo nome a un termine arabo che significa portico e fa riferimento ai resti della residenza del Sultano Muhammad III. È orientato da nord a sud attorno a un ampio patio rettangolare con piscina e portico sul lato nord. All’inizio della dinastia nasride, questo palazzo era l’area principale ma, dopo la costruzione del Palazzo di Comares, divenne una zona marginale.
Sebbene le sue dimensioni siano ridotte, soprattutto se paragonate ai palazzi appena visitati, è comunque suggestivo. In primo luogo per la posizione in cui è ubicato. Si trova praticamente sullo strapiombo della collina su cui sorge l’Alhambra di Granada. Affacciandovi dalle finestre, si ha una prospettiva privilegiata sul Sacromonte, uno dei quartieri più caratteristici di Granada.
Da vedere sono anche i bellissimi giardini che si trovano in prossimità del Partal. Tra questi giardini si possono osservare anche resti di altri edifici che facevano parte del complesso e le varie torri della cinta muraria.
Convento di San Francesco
All’interno dell’Alhambra di Granada si trova anche un ex convento francescano. Sorge su un palazzo costruito da Maometto III, nel XIV secolo, ristrutturato da Yusuf I e Muhammad V, che aveva al centro un ampio cortile che gli dava la forma di una villa di campagna. Dopo la Reconquista, fu donato ai francescani, che ne fecero il primo convento a Granada. Fu demolito l’anno successivo, mantenendo la vecchia cappella, dove i monarchi cattolici furono sepolti fino alla costruzione della Cappella Reale di Granada. Oggi l’edificio ospita un hotel, il Parador de San Francisco, gestito dal Paradores de Turismo de España, di proprietà statale. Potrebbe essere un’idea per dormire all’interno del complesso dell’Alhambra. Ovviamente non è proprio economico!
Oltre all’ex convento, all’interno dell’Alhambra c’è anche una chiesa dedicata a Santa María de la Encarnación.
Generalife
Attraversando tutti i giardini e camminando lungo il Paseo de las Torres, si arriva al Generalife. È una dimora con giardini usata dai re nasridi come luogo di riposo e concepita come una villa di campagna, in cui giardini ornamentali, frutteti ed edifici sono stati integrati in modo armonioso, nelle vicinanze dell’Alhambra di Granada.
Secondo alcuni il nome deriverebbe da Jannat al-Arif, che significa “giardino dell’architetto”. Per i suoi elementi decorativi più antichi, il palazzo deve essere stato costruito alla fine del XIII secolo dal secondo sultano della dinastia nasride, Muhammad II (1273-1302). Il Generalife si trova fuori dalle mura dell’Alhambra, sulla collina di Cerro del Sol. Utilizzata anche per lo sfruttamento agricolo, nel periodo medievale aveva almeno quattro frutteti.
L’accesso al Generalife avviene dai “Giardini nuovi” e dal “Paseo de los Cipreses“. Prima si accede al Patio del Apeadero, poi tramite una scala ripida al Patio de la Acequia. Esso risponde allo schema arabo del cortile quadripartito di origine persiana e di grande tradizione in Andalusia. Ne è la prova la presenza del canale (acequia) reale, che portava l’acqua al resto dei frutteti e all’Alhambra. Piante e fiori colorati creano un bellissimo effetto vicino alla vasca, dove due file di getti creano dei bellissimi giochi d’acqua.
In fondo al Patio de la Acequia, e attraversando un portico con cinque arcate, si accede alla Sala Regia, decorata con intonaci e che conduce a un punto panoramico del XIV secolo. La decorazione sia di questa stanza che del resto del Generalife è relativamente più sobria di quella delle stanze dell’Alhambra.
I biglietti dell’Alhambra di Granada
Dopo avervi descritto tutto il percorso di visita dell’Alhambra di Granada, è arrivato il momento di affrontare l’argomento biglietti. Spesso, soprattutto in alta stagione, trovare i biglietti dell’Alhambra risulta particolarmente difficile. Perché? L’Alhambra di Granada è il monumento più visitato in Spagna e quindi la domanda di biglietti è molto alta. Per evitare, anche per motivi di sicurezza, di ritrovarsi con un sito troppo affollato, la città di Granada ha limitato l’ingresso all’Alhambra a soli 6600 visitatori al giorno. Inoltre, ai Palazzi Nasridi possono entrare solo 300 persone ogni 30 minuti.
Per questo motivo, soprattutto se intendete visitare Granada in alta stagione o periodi festivi, è meglio acquistare i biglietti dell’Alhambra in anticipo. I biglietti di ingresso all’Alhambra di Granada vengono messi in vendita 3 mesi prima sul sito ufficiale di Alhambra Patronato. Io consiglio di acquistarli in anticipo anche se non andate in alta stagione. Non sarebbe piacevole fare la fila in biglietteria per sentirsi dire: “Oggi è tutto esaurito!”
Come acquistare i biglietti dell’Alhambra di Granada
La procedura per acquistare i biglietti dell’Alhambra di Granada è abbastanza semplice. Bisogna collegarsi sul sito ufficiale di Alhambra Patronato.
Passo 1. Scegliere la tipologia di biglietto che si desidera acquistare. È possibile scegliere tra:
- Alhambra General (14,00 euro): biglietto d’ingresso all’Alhambra, che dà diritto alla visita di tutti i monumenti del complesso.
- Visita serale ai Palazzi Nasridi (8,00 euro).
- Visita ai giardini, Generalife e Alcazaba (7,00 euro). Questo biglietto dà in pratica la possibilità di visitare tutto tranne i Palazzi Nasridi.
- Biglietto combinato Alhambra General + Fondazione Rodriguez Acosta (17,00 euro).
- Visita serale ai giardini e al Generalife (5,00 euro).
- Alhambra Experiences (14,00 euro). Questo biglietto permette di effettuare la visita serale ai Palazzi Nasridi e di visitare il resto del complesso il giorno seguente.
- Dobla de Oro: biglietto combinato Alhambra + 6 monumenti dell’Albaycín. Versione diurna (19,65 euro), versione notturna (14,65 euro).
Passo 2. Ipotizzando di acquistare il biglietto Alhambra General, indicare la data in cui intendete visitare l’Alhambra e l’orario d’ingresso ai Palazzi Nasridi. L’orario stampato sul biglietto vale solo per l’ingresso ai Palazzi Nasridi, mentre per il resto del complesso siete liberi di visitare i vari monumenti in qualsiasi orario. Sul calendario che compare, i giorni sono indicati con tre colori diversi: verde vuol dire che c’è molta disponibilità, giallo che sono in vendita gli ultimi biglietti, rosso biglietti esauriti.
Passo 3-4: inserire i propri dati personali (inclusi i dati del vostro documento di identità) ed eseguire il pagamento.
Biglietti per l’Alhambra esauriti: casa fare?
Avete provato ad acquistare i biglietti per l’Alhambra di Granada sul sito ufficiale, ma avete trovato tutto esaurito? Non disperate, c’è ancora qualche possibilità di riuscire a visitare l’Alhambra.
L’opzione che vi garantisce (quasi al 100%) di visitare l’Alhambra quando i biglietti sono esauriti, è di acquistare un tour guidato presso un’agenzia specializzata nella vendita di biglietti, tour ed escursioni. Vi lascio alcuni link dalle principali aziende che si occupano di questo:
- Tour guidato dell’Alhambra e dei Palazzi Nasridi (in inglese o spagnolo)
- Visita guidata privata dell’Alhambra (in italiano): opzione ideale se viaggiate in gruppo
- Tour guidato dell’Alhambra in italiano
- Biglietti saltafila dell’Alhambra + audioguida in italiano
Queste sono solo alcune opzioni offerte. Se volete valutare altro, potete visitare i siti di Getyourguide e Civitatis.
Un’altra opzione è quella di acquistare una card turistica. In questo caso potete valutare l’acquisto della Granada Card e dell’Alhambra Card. In entrambe è incluso l’ingresso all’Alhambra (Palazzi Nasridi inclusi).
Lo so, le opzioni che vi ho appena elencato, costano un po’ di più rispetto al biglietto normale d’ingresso. Se volete provare a risparmiare, potete contattare l’hotel di Granada che vi ospiterà. Spesso gli hotel hanno delle convenzioni particolari per cui riescono ad avere i biglietti d’ingresso all’Alhambra, anche quando questi sono esauriti sul sito ufficiale. Tentar non nuoce! Al massimo, provata anche questa opzione, potete sempre ricorrere ai tour organizzati.
L’opzione più rischiosa è quella di presentarsi in biglietteria all’apertura nella speranza che qualcuno o qualche gruppo abbia annullato la prenotazione e che quindi ci sia un minimo di disponibilità. Ma lo sconsiglio, perché rischiate di rimanere a bocca asciutta!
Alhambra di Granada: orari di apertura
L’Alhambra di Granada segue i seguenti orari di apertura:
- 15 ottobre – 31 marzo
Tutti i giorni 8:30 – 18:00 - 1 aprile – 14 ottobre
Tutti i giorni 8:30 – 20:00 - Chiuso il 25 dicembre e 1 gennaio. La biglietteria apre alle ore 8:00.
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