Tutto avrei detto a inizio anno, tranne che avrei fatto un viaggio in Slovenia nell’immediato. E invece è successo. Grazie a Best Press Story, ho avuto la possibilità di prendere parte a un press tour che mi ha portato in Slovenia occidentale. Ho avuto modo di scoprire luoghi che probabilmente non avrei mai visitato di mia iniziativa. In questo articolo ho intenzione di descrivervi l’itinerario di viaggio seguito in 4 giorni in Slovenia occidentale.
Questo itinerario non toccherà le classiche mete turistiche della Slovenia dove noi italiani siamo soliti andare, ad esempio la capitale Lubiana, il Lago di Bled, le Grotte di Postumia. L’itinerario di 4 giorni toccherà invece la Valle dell’Isonzo, la zona montuosa da Kranjska Gora a Bohinj, per poi riavvicinarsi al confine italiano nella zona del Collio Sloveno. Siete pronti a scoprire cosa fare e vedere in Slovenia occidentale? Bene, Partiamo!
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Come arrivare in Slovenia occidentale dall’Italia
Vi starete chiedendo “perché scrivere un paragrafo su come arrivare in Slovenia occidentale dall’Italia, dato che i due paesi sono confinanti?”. La risposta è semplice. Per chi vive nel Nord Italia, raggiungere la Slovenia è sicuramente molto semplice. Basta partire in auto e via! Diverso è il discorso per chi, come me, vive al Sud. In questo caso, vi dico subito che non ci sono voli diretti tra Italia e Slovenia. Quindi, il modo più conveniente per andare in Slovenia è arrivare in una delle città principali del Nord-est e da lì proseguire in auto. Se intendete andare a Lubiana, ci sono dei bus da Venezia e Trieste. Ad ogni modo, ai fini di questo itinerario che sto per proporvi, è necessario avere un mezzo proprio.
Io sono arrivato con un volo Ryanair a Treviso e da lì sono andato a Mestre in bus, dove ho incontrato i miei compagni di viaggio. Da Mestre abbiamo percorso un tratto in autostrada, attraversando il Veneto e il Friuli Venezia Giulia, per poi entrare in Slovenia.
Cosa vedere in Slovenia occidentale
Primo giorno: la Valle dell’Isonzo
Tolmino
Una volta superato il confine, la prima tappa di questo itinerario di 4 giorni in Slovenia occidentale è stata la Valle dell’Isonzo. Il fiume Isonzo scorre lungo una vallata circondata da montagne. La caratteristica che vi colpirà sin da subito sarà il colore delle sue acque, una tonalità che va dal verde smeraldo all’azzurro turchese. Siamo arrivati all’ora di pranzo e ci siamo fermati all’Okrepčevalnica Tolminska korita, nei pressi di Tolmino (Tolmin in sloveno). Qui la Slovenia ci ha dato il benvenuto nel migliore dei modi e sin da subito ho capito che la cucina tipica slovena è fenomenale. Il locale si trova vicino alle Gole di Tolmino, uno dei luoghi più suggestivi della zona. Quindi se avete tempo, vi suggerisco di andare.
Caporetto
Dopo il ricco pranzo, ci siamo messi in marcia verso Caporetto (Kobarid in sloveno). Per un lungo tratto abbiamo costeggiato il fiume Isonzo e ci siamo anche fermati nei pressi del Ponte di Napoleone per ammirarne i colori. Guardate le foto per credere. Se già è così in inverno, pensate come sarà in primavera ed estate!
Caporetto è una placida cittadina della Slovenia occidentale, diventata famosa per essere stata teatro della famosa sconfitta dell’esercito del Regno d’Italia contro gli Austro-ungarici durante la Prima Guerra Mondiale. La prima tappa è stata il Museo del Formaggio di Caporetto, un museo etnografico che ha lo scopo di preservare e tramandare la millenaria tradizione casearia della Valle dell’Isonzo. Abbiamo poi raggiunto il vicino Kobariški muzej. Al suo interno ospita il Museo della Prima Guerra Mondiale di Caporetto. Qui il Signor Pino ci ha accompagnato nelle varie sale del museo, spiegandoci in maniera dettagliata i principali avvenimenti della Prima Guerra Mondiale sul confine italo-sloveno. Un museo che fa riflettere molto sia sulle brutture della guerra sia sulle condizioni in cui i soldati erano costretti a combattere.
Bovec
Usciti dal Museo di Caporetto ci siamo rimessi in marcia alla volta di Bovec (Plezzo in italiano), un paese nell’alta Valle dell’Isonzo, tra le Alpi Giulie. Qui abbiamo trascorso la prima notte in Slovenia occidentale, pernottando al Hotel Mongart Bovec. La struttura era molto accogliente, con camere confortevoli e moderne e un’area spa con vista panoramica. A cena invece siamo andati al Kaninske Legende, a pochi minuti dall’hotel.
Secondo giorno in Slovenia occidentale: Kranjska Gora
Il secondo giorno in Slovenia occidentale è iniziato presto e dopo una ricca colazione in hotel, siamo partiti alla volta di Kranjska Gora. Prima di recarci in questa famosa località sciistica della Slovenia occidentale, ci siamo fermati a Rateče. Per raggiungerla, abbiamo percorso una strada tra le montagne che ci ha fatto rientrare in Italia, passando da Tarvisio per poi rientrare in Slovenia proprio a Rateče. Le condizioni meteo purtroppo non erano delle migliori ed era prevista pioggia almeno per tutta la mattina.
I dintorni di Kranjska Gora
A Rateče ci siamo fermati al Bar Confine, a pochissimi metri dal confine tra Italia e Slovenia. Questo bar è attrezzato per praticare scii di fondo sulle piste che si trovano proprio fuori al locale, dove un tempo passava una ferrovia che collegava Udine con la Slovenia. Chi vuole praticare scii di fondo, può noleggiare l’attrezzatura necessaria direttamente al bar e andare sulle piste in autonomia o con un istruttore. Questa struttura è così vicina al confine con l’Italia che il confine stesso passa dalle piste di scii di fondo.
Ci siamo rimessi in marcia spostandoci al vicino Planica Nordic Centre. Ubicato nell’omonima vallata, è il regno degli sport invernali. Qui si trovano, tra gli altri, impianti di ski jumping che vengono utilizzati a livello agonistico per i campionati del mondo di questa disciplina. Avrei dovuto andare a vedere gli impianti di ski jumping più da vicino, salendo con la seggiovia. Purtroppo a causa della pioggia e del forte vento non è stato possibile. Ho avuto modo però di visitare il Planica Museum, dove sono raccontati la storia di Planica e i record del mondo di ski jumping che sono stati qui registrati.
Finita la visita al museo, le condizioni meteo sono migliorate. È stata una fortuna perché la meta successiva sarebbe stata una bellezza naturale nei dintorni di Kranjska Gora: il Laghetto Zelenci. Dopo un breve sentiero da percorrere a piedi, siamo arrivati sulla riva di questo laghetto dai colori spettacolari. È proprio il colore verde smeraldo delle sue acque a dare il nome al lago. Zelen in sloveno vuol dire verde. È possibile ammirarlo da un piccolo pontile in legno costruito sulla sua riva o dall’alto salendo su una torretta.
Dopo aver visto così tanta bellezza, siamo andati a pranzare al vicino Brunarica Kosobrin. Questo chalet si trova a circa mezzo chilometro da Kranjska Gora, raggiungibile dal centro abitato anche a piedi e i bici mediante il percorso dedicato in direzione Podkoren. Ho mangiato benissimo ovunque in questi 4 giorni in Slovenia occidentale, ma al Brunarica Kosobrin credo di aver toccato l’apice. Viene servita la cucina tipica del territorio, a cominciare dalla ricca offerta di antipasti con salumi e formaggi locali.
Kranjska Gora
Dopo il ricco pranzo, siamo arrivati a Kranjska Gora. È una delle più famose località sciistiche e di villeggiatura della Slovenia occidentale. Si trova in una vallata tra le Alpi Giulie, a pochi chilometri dai confini con Italia e Austria.
Dopo un breve giro in paese siamo arrivati al Jasna Chalet Resort. Sorge sulle rive del Lago Jasna e offre sistemazioni in appartamenti con vista lago. Gli appartamenti sono molto spaziosi e accoglienti, ma è soprattutto il lago il punto forte della struttura. Sulle sue acque si specchiano le montagne delle Alpi Giulie che lo circondano. È un luogo ideale per rifugiarsi nella tranquillità della natura. A cena siamo andati al ristorante Lipa, in pieno centro di Kranjska Gora. Qui abbiamo consumato una cena a base di piatti tipici, tra cui una deliziosa carne di maiale ripiena con le prugne.
Terzo giorno: Bohinj
Il terzo giorno in Slovenia occidentale è iniziato presto. Quando mi sono svegliato, ho visto dalla finestra che stava cadendo del nevischio e il lago era ghiacciato. Fortunatamente quando ho finito di fare colazione al bar del Jasna Chalet Resort, è sbucato tra i monti e le nuvole il primo raggio di sole. I colori del lago ghiacciato colpito dai raggi del sole al mattino erano bellissimi.
Siamo partiti alla volta di Bohinj, un’altra località molto famosa in Slovenia per gli sport invernali e le bellezze naturali. Per arrivare a destinazione da Kranjska Gora abbiamo impiegato circa un’ora, passando da Bled. Ho visto il lago e il castello di Bled dal finestrino e già mi sono innamorato, quindi chi lo sa che non organizzerò un mio ritorno in Slovenia molto presto!
Ritorniamo al nostro itinerario di 4 giorni in Slovenia occidentale! La prima tappa della giornata è stata la cascata Savica, che dicono essere una delle più belle della Slovenia. Dal parcheggio è necessario percorrere un sentiero in salita e con tanti gradini. Dopo circa 20-25 minuti di salita, la fatica viene però ripagata dalla bellezza e dai colori della cascata. Purtroppo nel periodo in cui sono andato (febbraio) la cascata non era al massimo della sua portata. Ad ogni modo mi ha affascianto per il colore verde smeraldo dell’acqua ai suoi piedi.
La tappa successiva è stata il Monte Vogel. Prendendo una funivia, in 5 minuti si può salire da circa 500 a 1535 di altezza. In cima il panorama è da togliere il fiato. Si vedono tutte le montagne che circondano la vallata e il Lago Bohinj. Oltre a vedere il bel panorama, si può salire anche per sciare. Sì, perché in cima al Monte Vogel si trova una bellissima stazione sciistica con tante piste che accolgono sciatori di tutte le età.
Tornati a valle con la funivia, ci siamo diretti a Bohinjska Bistrica, il centro abitato più grande della vallata. Qui abbiamo pranzato all’Eco Hotel Bohinj & Aqua Park Bohinj e dopo pranzo, avendo del tempo libero mentre alcuni miei compagni di viaggio sono andati a rilassarsi alle piscine dell’hotel, ho deciso di fare un giretto in paese.
Nel pomeriggio ci siamo poi spostati nel vicino e pittoresco villaggio di Studor. Qui si trova la Turistična kmetija Gartner Pr Odolneku, una fattoria a conduzione familiare specializzata nella produzione di formaggi. Dopo aver visitato l’intera struttura, che comprende un punto vendita, la stalla e un laboratorio di produzione nuovo di zecca, abbiamo degustato i loro prodotti, tra formaggi, burro e salumi, accompagnati da un tè tipico della zona. Insomma una vera e propria merenda del contadino!
Lasciato Studor, ci siamo diretti al Lajnar Lodge, un hotel nuovissimo, aperto solo a dicembre 2019, in località Soriška Planina. La struttura è immersa tra i boschi e dispone di diverse piste da scii, dove si può anche praticare slittino nelle ore serali. L’atmosfera è calda e accogliente e ottimo è anche il ristorante che serve piatti della tradizione locale.
Quarto giorno: il Collio Sloveno
Il quarto giorno in Slovenia occidentale mi ha regalato un altro bellissimo risveglio. Appena sceso dal letto, mi sono affacciato alla finestra trovando un panorama meraviglioso. Le montagne innevate attorno all’hotel mi si sono presentate agli occhi baciate dal sole appena sorto, con dei colori bellissimi (vedete le foto sopra).
Dopo la ricchissima colazione a buffet, siamo partiti presto per tornare a Bohinjska Bistrica. Alla stazione ferroviaria siamo saliti su un treno museo che collega Bohinjska Bistrica a Most na Soči, nella Valle dell’Isonzo. Il treno prevede un servizio di auto al seguito che vi consente di caricare il vostro veicolo sul treno e godervi il viaggio restandovi a bordo. Il treno segue un percorso tra le Alpi Giulie molto suggestivo.
Arrivati a destinazione, abbiamo proseguito ancora per un po’ in auto prima di arrivare in Goriška Brda, il Collio Sloveno. Questa zona della Slovenia è vicinissima al Friuli Venezia Giulia ed è l’ideale per concludere un itinerario in Slovenia occidentale prima di rientrare in Italia. Qui il paesaggio cambia completamente rispetto alle zone che abbiamo visto finora. Dai paesaggi alpini siamo passati a una distesa sterminata di dolci colline, tutte impiegate alla coltivazione della vite, dell’ulivo e dei ciliegi. Abbiamo ammirato questo paesaggio, che sembra ricordare un pochino la Toscana, dalla Torre Gonjače. È alta 23 metri e si arriva in cima salendo una scala a chiocciola di ben 144 gradini. Il panorama da lassù è però mozzafiato e quel punto panoramico permette di vedere tutta la regione del Brda, le montagne circostanti e anche il territorio friulano.
Scesi con i piedi per terra, siamo risaliti in auto per spostarci al vicino villaggio di Kozana, dove abbiamo incontrato Tomaž Prinčič, uno dei principali vinicoltori della zona. Ci ha accolto facendoci vedere la sua cantina, i vigneti adagiati sulle colline terrazzate e facendoci degustare alcuni dei suoi vini, accompagnati da pane fatto in casa appena sfornato e salumi. È possibile fare una degustazione di vini alla Cantina Prinčič su prenotazione.
La tappa successiva della giornata è stata Šmartno (San Martino in italiano), distante circa 3 chilometri dalla Cantina Prinčič. È uno dei villaggi più pittoreschi del Brda e consiglio un giretto tra le sue stradine. Da una degustazione di vini siamo passati a un’altra di olio d’oliva presso la Hiša kulture (Casa della Cultura) di Šmartno. Devo infatti ricordare che il Brda, oltre a produrre ottimi vini, è una zona di coltivazione dell’ulivo da cui si ricavano qualità autoctone di olio. Dopo la degustazione abbiamo pranzato sempre alla Casa della Cultura di Šmartno, provando alcuni piatti della zona, tra cui la jota.
Dopo pranzo, prima di fare rientro in Italia, abbiamo visitato Villa Vipolže. Sorta nel XI secolo come castello, è stata trasformata in villa dai Veneziani nel Rinascimento. Dopo i forti danneggiamenti della Prima Guerra Mondiale, la villa è caduta nell’oblio. Solo dieci anni fa è stata ristrutturata e oggi è usata soprattutto per ospitare eventi.
Siamo arrivati alla fine di questo itinerario di 4 giorni in Slovenia Occidentale. Seguiranno altri articoli più dettagliati sulle singole zone visitate.
Articolo scritto in collaborazione con Best Press Story
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