Si è appena conclusa l’edizione 2019 del Chocomodica, la festa del cioccolato che si tiene ogni anno a Modica. Quest’anno è stata la prima edizione da quando il cioccolato di Modica ha ottenuto la certificazione IGP. Per celebrare questo traguardo, il Chocomodica è iniziato con l’inaugurazione di un’installazione che raffigura una barretta di cioccolato di Modica con la scritta IGP.
Il Chocomodica è arrivato alla sua settima edizione. In realtà la festa del cioccolato a Modica si tiene da molti più anni. Tra il 2005 e il 2008, Modica ha infatti ospitato l’Eurochocolate. Negli anni seguenti, tra il 2009 e il 2012, la kermesse è stata riproposta con il nome di Chocobarocco, per poi cambiare nome in Chocomodica dal 2013. Se le prime edizioni avevano avuto luogo in primavera, il Chocomodica ormai da diversi anni è un appuntamento fisso in autunno. Solitamente si svolge intorno al Ponte dell’Immacolata.
L’edizione 2019 del Chocomodica
Ogni anno si sceglie un tema e per l’edizione 2019 la scelta è ricaduta su Cappuccetto Rosso. Per questo motivo, una grande statua di cartapesta color cioccolato di Modica dava il benvenuto ai visitatori del Chocomodica. Le uniche note di colore erano il cappuccio rosso e la frutta (e le sardine – non voglio entrare in discorsi politici) che portava nella sua cesta.
Come ogni anno, tutto il centro storico di Modica si è reso protagonista del Chocomodica. A fare da cornice le chiese e gli antichi palazzi nobiliari in stile tardo-barocco. Gli stand del cioccolato erano tutti concentrati su Corso Umberto I, nel tratto tra Piazza Rizzone e Piazza Monumento. Non si trovavano solamente stand con il cioccolato di Modica, ma anche altri tipi di delizie al cioccolato che inebriavano l’aria con un profumino da far venire l’acquolina in bocca. Altri stand con prodotti artigianali, antiquariato e altri prodotti tipici del territorio ibleo erano invece dislocati nel tratto di Corso Umberto I tra il Duomo di San Pietro e la Biblioteca comunale “Salvatore Quasimodo”.
Tanti sono stati anche gli eventi che hanno arricchito il programma del Chocomodica. Tra questi, la notte bianca culminata con il concerto di Bianca Atzei; il raduno dei bersaglieri; il Chocolab con l’intervento di maestri cioccolatieri locali e nazionali; l’esposizione delle moto Ducati nell’atrio di Palazzo San Domenico, sede del comune; presentazioni di libri e molto altro.
Storia del cioccolato di Modica
Come ho anche appreso durante la mia visita al Museo del Cioccolato di Bruxelles, già molti secoli prima che gli spagnoli portassero in Europa le fave di cacao, gli Aztechi ne erano grandissimi consumatori. Erano soliti preparare una bevanda amara a base di cacao e acqua, chiamata xocoalt (nome da cui deriverebbe il nostro cioccolato). Per preparare questa bevanda e utilizzare il cacao in altre preparazioni, le fave di cacao dovevano essere tostate e macinate. Inventarono così un procedimento particolare per il quale i semi di cacao venivano tostati su una pietra ricurva (chiamata metate), che veniva riscaldata con un braciere posto sotto di essa, e poi macinati usando una sorta di mattarello in pietra. La pasta di cacao veniva poi aromatizzata con delle spezie, solitamente vaniglia e cannella, e sfregata sulla pietra fino al suo indurimento.
Nel XVI secolo, gli spagnoli portarono in Sicilia tutte le tecniche acquisite nelle Americhe, insieme agli strumenti per la lavorazione del cacao. All’epoca Modica era la capitale di una grande contea, lo stato feudale più grande del Regno di Sicilia, i cui territori si estendevano fino alla porte di Palermo. Qui i mastri cioccolatieri fecero proprie le tecniche di lavorazione del cacao e misero a punto la ricetta del cioccolato di Modica.
Cosa rende diverso il cioccolato di Modica dagli altri tipi di cioccolato
Se non avete mai assaggiato il cioccolato di Modica o state scoprendo per la prima volta dalla sua esistenza, vi starete chiedendo che avrà di così particolare rispetto agli altri tipi di cioccolato. La risposta a questa domanda è una: il segreto del cioccolato di Modica è nella lavorazione.
Il cioccolato di Modica viene prodotto con un procedimento a freddo, senza la fase di concaggio. La pasta di cacao che si ricava dalla tostatura e macinazione delle fave di cacao, viene lavorata a una temperatura di 35-40 gradi. A essa si aggiungono zucchero semolato o di canna e gli aromi. La lavorazione a mano prevede l’uso di uno spianatoio riscaldato in pietra lavica a forma di mezzaluna, chiamato in dialetto modicano valata ra ciucculata. A una temperatura di 35-40 gradi, il cacao riesce a mantenere le proprie caratteristiche naturali e i cristalli di zucchero restano intatti. Ecco spiegato il perché il cioccolato di Modica si sente granuloso e friabile al palato.
Tutti gli altri tipi di cioccolato, da quello di Perugia o Torino al cioccolato belga e svizzero, prevedono la fase di concaggio durante la loro lavorazione. Questa tecnica consiste nella mescolatura della pasta di cacao per tempi lunghissimi, che possono arrivare a una settimana per le qualità di cioccolato più pregiate, in modo tale che tutti i grumi e gli ingredienti (quindi anche i cristalli di zucchero) diventino impercettibili al palato.
Inoltre, la lavorazione a freddo consente al cacao di mantenere tutte le proprietà organolettiche e nutritive e i flavonoidi, antiossidanti che fanno benissimo al nostro organismo. La consistenza del cioccolato di Modica consente di produrlo anche in estate quando fa molto caldo. Il fatto che i cristalli di zucchero restino intatti nelle barrette, impedisce a queste ultime di fondere anche quando in Sicilia ci sono temperatire roventi. Quindi se visitate Modica in estate, potete comprare tranquillamente le vostre barrette di cioccolato di Modica.
I gusti tradizionali del cioccolato di Modica sono vaniglia e cannella, ma oggi esistono diverse varianti, tra cui peperoncino, sale, arancia, zenzero, ecc. Nelle varianti aromatizzate la percentuale di cacao è all’incirca al 65%, ma si producono anche varianti pure fino al 90%-100%.
Dove acquistare il cioccolato di Modica
Se capitate a Modica in un periodo in cui non è in corso il Chocomodica, potete acquistare le vostre barrette di cioccolato di Modica in diverse pasticcerie e cioccolaterie. Tra queste, il nome più conosciuto a livello internazionale è l’Antica Dolceria Bonajuto. Fondata nel 1880, da sei generazioni produce cioccolato di Modica artigianale e vari dolci della tradizione siciliana. Si trova in un vicolo di fronte al Duomo di San Pietro, ricco di piante e con delle panchine dove potersi sedere a gustare le delizie acquistate all’interno della dolceria.
All’interno si respira un’atmosfera di altri tempi. Si possono ammirare le “vetrine dei ricordi” contenenti vari cimeli e documenti che raccontano la storia del locale e del cioccolato di Modica. Poi si passa al bancone di vendita, con l’angolo della degustazione. Qui il visitatore può assaggiare tutte le varianti del cioccolato di Modica, potendone sentire le differenze, per poter decidere quali barrette acquistare. Vi assicuro che è difficile uscire a mani vuote!
2 Comments
Ne vado matta davvero e ne compro in grandi quantità. Ti lascio immaginare quanta ne ho mangiata al Chocomodica un paio di anni fa. È un festival da non perdere!
Sì, è impossibile resistere! Ahahaha